L’Evangelo come mi è stato rivelato

Da Wiki Maria Valtorta.
L’Evangelo come mi è stato rivelato
Copertina della 4a edizione (2001) de L’Evangelo come mi è stato rivelato Copertina della 4a edizione (2001)
Dettagli dell'opera
Autore Maria Valtorta
Redazione Dal 16/1/1944 al 28/4/1947
Capitoli 652
Pagine Circa 9000 (manoscritte)
Volumi 10
Pagine Più di 5300 (stampate)
Diffusione
Traduzioni 30 lingue (compreso l'italiano)
Rivenditori Lista per paesi
Prima edizione italiana
Titolo Il Poema dell’Uomo-Dio
Anno 1956-1959
Editore Tipografia editrice M. Pisani
Seconda edizione italiana
Titolo Il Poema dell’Uomo-Dio
Anno 1961-1967 (ristampe fino al 1992)
Editore Tipografia editrice Michele Pisani
Terza edizione italiana
Titolo L’Evangelo come mi è stato rivelato
Anno 1993-1998 (ristampe fino al 2001)
Editore Centro Editoriale Valtortiano
Quarta edizione italiana
Titolo L’Evangelo come mi è stato rivelato
Anno 2001 (ristampa nel 2009)
Editore Centro Editoriale Valtortiano

L’Evangelo come mi è stato rivelato è un'opera letteraria che è considerata ispirata e costituisce lo scritto principale della mistica Maria Valtorta. È composta da 'dettati' e da 'visioni', che ricevette per un periodo di circa tre anni e che sono stati fedelmente trascritti a mano su dei normali quaderni di scuola dell'epoca tra il 1944 e il 1947.

Queste 'visioni' e 'dettati' riguardano scene della Vita di Gesù di 2.000 anni fa. Furono pubblicate inizialmente nel 1956 con il titolo di Il Poema dell'Uomo-Dio e poi, a partire dal 1993, come L'Evangelo come mi è stato rivelato.

Inizialmente questa Vita di Gesù circolava sotto forma di copie dattiloscritte da Padre Romualdo M. Migliorini, suo direttore spirituale: un lavoro enorme. Fu in questa forma che, nel 1947, papa Pio XII ne prese personalmente visione. Incoraggiò quindi la sua pubblicazione con queste parole:

«Pubblicate quest'opera così come sta; chi legge capirà». E aggiunse: «Si sente parlare di tante visioni e rivelazioni. Io non dico che tutte siano vere; ma qualcuna vera ci può essere»[1].

Questa Vita di Gesù venne pubblicata dal 1956 al 1959, in una scomoda edizione di soli quattro grossi volumi e in forma anonima, come era il desiderio di Maria Valtorta e secondo l'ordine di Gesù che doveva restare anonima fino alla sua morte. Questa narrazione suscitò polemiche e il 16 dicembre del 1959 il Sant'Uffizio la inserì nell' Indice dei Libri Proibiti per mancanza di un regolare imprimatur. La messa all'Indice fu resa pubblica il 6 gennaio 1960, con la notifica ufficiale e un articolo intitolato "Una vita di Gesù malamente romanzata" pubblicata sul quotidiano L'Osservatore Romano. Questo avvenne solo dopo la morte del Sommo Pontefice avvenuta nel 1958[2] e dopo che Mons. Alfonso Carinci, sostenitore dell'Opera e 'protettore' di Maria Valtorta, termina le sue funzioni di segretario della congregazione per i Riti Sacri (oggi Dicastero delle Cause dei Santi) proprio il giorno precedente, il 5 gennaio 1960.

La redazione dell'Opera

Quaderno manoscritto (archivo della Fondazione Erede di Maria Valtorta)

L'intera raccolta delle trascrizioni di Maria Valtorta è contenuta in 122 quaderni scolastici, per un totale di 13.193 pagine manoscritte.

Tra queste, circa 9.000 pagine manoscritte compongono L’Evangelo come mi è stato rivelato. In italiano, questa raccolta contiene 10.800.000 caratteri (spazi inclusi), costituendo così la biografia più lunga della Vita di Gesù che sia mai stata scritta. Maria Valtorta la scrisse tra il 16 gennaio 1944 (la 'visione' delle nozze di Cana) e il 28 aprile 1947 (ultimo 'dettato' con le disposizioni finali e i suggerimenti per la stesura dell’Opera), con un ritmo quotidiano durato 3 anni e 3 mesi, esattamente come la durata della vita pubblica di Gesù. Per un tempo totale di lavoro stimato in circa 6.000 ore. Per essere il più fedele possibile, Maria Valtorta trascriveva velocemente i dialoghi che udiva durante le 'visioni'. Le capitava di scrivere anche per 6 ore di fila, con un'attenzione costante, senza che si potesse mai notare un calo nella qualità sia del contenuto che della forma di scrittura. Questo fatto rappresenta, di per sé, una prestazione produttiva senza precedenti nella storia della letteratura.

Il complesso delle 'visioni' ricevute da Maria Valtorta fu di 166 'visioni' (pari al 26% del contenuto) e furono ricevute in modo non cronologico. Fu poi l'editore Emilio Pisani a riordinarle, con Gesù stesso che aveva fornito delle indicazioni sull'ordinamento durante dei 'dettati'[3]. A questo proposito, Gesù le disse:

«Necessità di conforto e istruzione per te, diletta, e per altri, mi hanno costretto a seguire un ordine speciale nel dare le visioni e i dettati relativi. Ma vi indicherò, a suo tempo, come distribuire gli episodi dei tre anni di vita pubblica. L’ordine dei Vangeli è buono, ma non perfetto come ordine cronologico. Un osservatore attento lo nota. Colui che avrebbe potuto dare l’esatto ordine dei fatti, per esser stato meco dall’inizio della evangelizzazione alla mia ascesa, non lo ha fatto, perché Giovanni, figlio vero della Luce, si è occupato e preoccupato di far rifulgere la Luce attraverso la sua veste di Carne agli occhi degli eretici, che impugnavano la verità della Divinità chiusa in carne umana. Il Vangelo sublime di Giovanni ha raggiunto il suo scopo soprannaturale, ma la cronaca della mia vita pubblica non ne ha avuto aiuto. Gli altri tre evangelisti mostrano uguaglianze fra loro, come fatti, ma ne alterano l’ordine di tempo, perché di tre uno solo era stato presente a quasi tutta la mia vita pubblica: Matteo, e non l’aveva scritta che quindici anni dopo, mentre gli altri li scrissero più oltre ancora, e per averne udito il racconto da mia Madre, da Pietro, da altri apostoli e discepoli. Vi voglio dare una guida nel riunire i fatti del triennio, anno per anno. […] Ma, se farete un libro, meglio sarà se mettete ordinatamente di fila le epoche anziché le categorie, limitandovi a dire in testa o in calce ad ogni episodio a quale categoria appartiene». (EMV 468.1-7)

Precisiamo inoltre che, in parallelo, Maria Valtorta trascriveva nei quaderni altri 'dettati' e 'visioni' che avrebbero composto altre opere importanti: I Quaderni del 1943, I Quaderni del 1944, I Quaderni del 1945-1950, il Libro di Azaria, le Lezioni sull'epistola di Paolo ai Romani, ecc.

Punti salienti

È il primo titolo scelto per l'opera, poi corretto per i volumi successivi in "Il Poema del Uomo-Dio"

A titolo di paragone, il romanzo Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust per la sua lunghezza – 9.609.000 caratteri (spazi inclusi), scritti in 3.724 pagine – è entrato nel Guinness dei Primati dei romanzi più lunghi della storia. Marcel Proust lo scrisse in 16 anni e ne morì per esaurimento. L’Evangelo come mi è stato rivelato di Maria Valtorta ha una dimensione superiore (10.800.000 caratteri) ed è stato scritto in un tempo cinque volte inferiore (3 anni e 3 mesi).

Per quanto sia ampia, se non in quelli della Terra, l’opera di Maria Valtorta rimane complessivamente nei parametri delle presunte rivelazioni del Cielo: le sue 13.193 pagine autografe rientrano nella norma delle 10.000 pagine della venerabile Luisa Piccarreta (1865-1947), delle 22.000 pagine di santa Veronica Giuliani (1660-1727) e sono molto lontane dalle 65.000 pagine della Beata María Concepción (Conchita) Cabrera Arias (1862-1937).

Conformità ai Vangeli canonici

Episodi evangelici esplicitati

Questa presunta rivelazione privata riporta fatti inediti o semplicemente accennati nei 4 Vangeli. Ad esempio, troviamo nell'opera:

  • 179 miracoli dettagliati realizzati da Gesù (30 nel Nuovo Testamento);
  • 97 parabole complete (39 sintetizzate nel Nuovo Testamento);
  • 77 pagine stampate per il Discorso della Montagna, da EMV 169 a EMV 174 e EMV 176 (6 pagine stampate nel Vangelo secondo San Matteo, capitoli 5, 6 e 7);
  • I 9 punti delle Beatitudini sono sviluppati, uno per uno, su 7 pagine (EMV 170);
  • Il racconto della Passione si sviluppa in circa 200 pagine stampate.

Secondo quanto afferma Gesù nell'opera, questi approfondimenti sono a servizio dell'autenticità dell'eterno Vangelo, così come la Tradizione ce lo ha trasmesso, confermando i fondamenti storici e dottrinali[4]. Per rafforzare questa coerenza, ogni volta che è possibile, questa enciclopedia valtortiana rinvia il lettore alle citazioni del Vangelo e ai testi del Magistero della Chiesa.

Concordanze con episodi evangelici e inediti

I quattro Vangeli sono molto diversi nella scelta degli episodi: 111 pericopi[5] su 373 sono proprie di un solo Vangelo (4 in Marco, 30 in Matteo, 36 in Luca, 41 in Giovanni), mentre le altre 262 sono comuni a tre o due evangelisti (a volte quattro, soprattutto per la Passione). I due Vangeli dell’Infanzia (Matteo 1–2 e Luca 1–2) non condividono nemmeno un episodio.

Le 'visioni' di Maria Valtorta coprono tutti questi episodi, ma talvolta distinguono episodi che l’esegesi normalmente unisce.

Suddivisione degli episodi nei 10 volumi
Volume Riferimenti ai Vangeli[6] Dedicato interamente ai commenti[7] Inediti evangelici[8]
Volume 1 31 5 42
Volume 2 13 - 68
Volume 3 25 - 41
Volume 4 25 - 45
Volume 5 20 - 48
Volume 6 11 - 58
Volume 7 9 - 59
Volume 8 11 - 43
Volume 9 13 - 33
Volume 10 17+5 [9] 6 24
TOTALI 175+5 [10] 11 461
% 27,6% 1,7% 70,7%

La pubblicazione

Calendario dell'opera

Iniziate la sera di domenica 16 gennaio 1944, il ciclo di 'visioni' e 'dettati' che compongono la Vita di Gesù si sono concluse lunedì 28 aprile 1947[11]. Maria Valtorta scrisse poi un'attestazione in cui dichiarava che il dono ricevuto dal Cielo era inviolabile.

Si tratta di una vera e propria attestazione, come confida a Madre Teresa Maria di San Giuseppe, sua madre spirituale: “perché in tal modo viene assicurato che l’Opera rimane nella forma dettata e illuminata da Dio senza ritocchi umani che qualsiasi scrittore generalmente usa fare perfezionando gli scritti propri prima di darli alle stampe”[12].

Questa attestazione è controfirmata dal Padre Sostegno M. Benedetti, che quel giorno visitò Maria Valtorta. Egli era il Priore dei Serviti di Pisa, non lontano da Viareggio, e credeva nella natura soprannaturale dell'opera. Per questo motivo, con il consenso di Maria Valtorta, volle controfirmare la pagina.
Attestation1947.png
Secondo una lettera ricevuta da Padre Corrado M. Berti, il dattiloscritto era già sulla scrivania di Pio XII dal 28 marzo 1947[13]. Era così impaziente di ricevere una risposta dal Santo Padre che si domandava se Padre Berti l'avesse ingannata. Tuttavia, dovette aspettare ancora per altri dieci lunghi mesi, fino al 26 febbraio 1948, giorno dell'udienza ai tre frati serviti per ricevere l'incoraggiamento di papa Pio XII a stampare. L'opera fu presentata al Papa in una versione ridotta, priva di alcune 'visioni' e fatta circolare in Vaticano. Il suo contenuto sarà poi completato nel 1951 con alcune 'visioni' relative all'episodio dell'Assunzione di Maria.

Le prime traduzioni in altre lingue e la traduzione francese

Copertina dell'Evangelo in francese

Le traduzioni integrali dell'opera sono pubblicate (data di stampa del primo volume) rispettivamente in:

  • 1976 : Spagnolo
  • 1979 : Francese
  • 1983 : Tedesco
  • 1986 : Inglese

Félix Sauvage, insegnante autodidatta in pensione, ha generosamente realizzato la prima traduzione in francese de L'Evangelo come mi è stato rivelato (L’Évangile tel qu’il m’a été révélé) negli ultimi anni della sua vita. Era la prima volta che l'Opera veniva tradotta integralmente in una lingua straniera. Questa traduzione fu pubblicata nel 1979, un anno dopo la sua morte avvenuta all'età di 87 anni, dal Centro Editoriale Valtortiano (CEV). La seconda e ultima traduzione francese, curata da Yves d’Horrer e pubblicata dal CEV nel dicembre 2016, ha richiesto otto anni di lavoro.

Contenuti

L'opera principale di Maria Valtorta è composta da 652 capitoli suddivisi in 7 parti, per un totale di 10 volumi e più di 5.300 pagine:

  • Nascita e Vita nascosta di Maria e di Gesù (Protovangelo): capitoli da 1 a 43
  • Primo anno della Vita pubblica di Gesù: capitoli da 44 a 140
  • Secondo anno della Vita pubblica di Gesù: capitoli da 141 a 312
  • Terzo anno della Vita pubblica di Gesù: capitoli da 313 a 540
  • Preparazione alla Passione di Gesù: capitoli da 541 a 600
  • Passione e Morte di Gesù: capitoli da 601 a 615
  • Glorificazione di Gesù e di Maria (dalla Resurrezione alla Pentecoste): capitoli da 616 a 651
  • Commiato all'Opera: capitolo 652

Caratteristiche dello stile di scrittura

Qualità letteraria

Le pagine manoscritte di Maria Valtorta colpiscono per il loro elevato livello letterario. Soprattutto perché sono state scritte:

  • senza schemi, bozze, appunti o ricerche preparatorie,
  • a mano, di getto, molto rapidamente,
  • mentre si trovava in un contesto estremamente difficile (gravi sofferenze fisiche, seconda guerra mondiale in corso, le privazioni del dopoguerra),
  • e praticamente senza correzioni.

A volte aggiungeva alcune precisazioni e commenti a margine delle pagine o su fogli separati. Questi contributi personali, distinti dalle 'visioni', venivano generalmente fatti su fogli separati, durante la lettura delle pagine dattiloscritte dal Padre Migliorini. Non si trattava di "correggere" il racconto originale, cosa che lei si asteneva dal fare, ma di mettere in evidenza alcuni tratti particolarmente rilevanti. Sebbene questi commenti siano da considerarsi di Maria Valtorta, essi beneficiano comunque dell'assistenza divina, il che giustifica il loro alto livello teologico:

“Io, Maria Valtorta, dichiaro che quanto ho scritto e descritto corrisponde esattamente a quanto ho visto e udito, sia che scrivessi sotto dettatura, sia che in qualche lezione privata (sono lezioni private quelle che esulano dal Prevangelo – Evangelo – Postvangelo) io abbia scritto qualche ora dopo la lezione avuta, non potuta scrivere al momento che la ricevo o per troppo grande collasso o per presenza di estranei. In questo caso sono sempre assistita da N.S.G.C., da Maria Ss. o dallo Spirito Santo, i quali sovvengono la mia debolezza mnemonica col ripetermi o suggerirmi come devo dire, a seconda che sono parole udite o visioni contemplative viste. Io stessa, se sento mancarmi l’assistenza dei miei Ss. Aiuti, non tento [di] scrivere o descrivere e attendo la loro venuta a farlo, perché capisco che da me non saprei che dare parole e descrizioni non perfettamente corrispondenti al visto e udito, per mia incapacità di descrivere le visioni soprannaturali o ripetere le sublimi lezioni della Sapienza e della Sposa e Madre della Sapienza. Perciò si tenga per certo che quanto ho fissato nei quaderni corrisponde esattamente a verità. Anche nelle correzioni dei dattiloscritti ho l’assistenza di N.S.G.C. per quanto è Vangelo, e dello Spirito Santo per le altre lezioni (Messe angeliche e Epistole paoline, o altre lezioni dalla Bibbia)”[14].

Il 'dettato' “lo spirito di Maria si ricordava di Dio”[15], è di nove pagine. Da solo giustificherebbe l'affermazione di Padre Gabriele M. Roschini: «Chi vuol conoscere la Madonna (una Madonna in perfetta sintonia col Magistero ecclesiastico, particolarmente col Concilio Vaticano II, con la S. Scrittura e la Tradizione ecclesiastica) legga la Mariologia della Valtorta!»[16].

Nel mondo dell'editoria è consuetudine affermare che un libro di 300 pagine, opportunamente riletto e corretto, contiene in media sette errori ortografici o grammaticali. Le 13.193 pagine manoscritte di Maria Valtorta - non corrette - non ne contengono nessuno.

La cura dei dettagli

Maria Valtorta trascriveva spesso i nomi propri foneticamente, non esitando a utilizzare quattro o cinque forme diverse per lo stesso nome proprio, al fine di rimanere il più fedele possibile a ciò che sentiva in quel momento[17].

Questa precisione nei dettagli era stata esplicitamente richiesta da Gesù, che si assicurò che Maria Valtorta annotasse scrupolosamente tutto ciò che vedeva:

«Ricorda di essere scrupolosa al sommo nel ripetere quanto vedi. Anche una inezia ha un valore e non è tua, ma mia. Perciò non ti è lecito trattenerla. Sarebbe disonesto ed egoista. Ricordati che sei la cisterna dell’acqua divina, alla quale essa acqua si versa perché tutti ne vengano ad attingere. Per i dettati sei giunta alla fedeltà più fedele. Nelle contemplazioni osservi molto, ma nella fretta di scrivere, e per le tue speciali condizioni di salute e di ambiente, ti avviene di omettere qualche particolare. Non lo devi fare.Mettili in calce, ma ségnali tutti. Non è un rimprovero, è un dolce consiglio del tuo Maestro».

Gesù poi riassume questa direttiva così:

«Più sarai attenta ed esatta e più sarà numeroso il numero di coloro che vengono a Me»[18].

Questa fedeltà nella trasmissione delle 'visioni' è la garanzia della maggiore conformità possibile alla fonte originaria. Si nota inoltre il forte interesse dei lettori alle prime armi, verso questi dettagli concreti, che li aprono a una comprensione più ampia e immediata degli episodi dei Vangeli canonici. Ciò ricorda i primi consigli di Sant'Ignazio nei suoi esercizi spirituali: immaginare la scena del Vangelo prima di meditarla.

Per saperne di più

  • L’opera e la Chiesa
  • La conformità dottrinale
  • I temi teologici e dottrinali
  • Gli inediti e gli sviluppi del Vangelo
  • I dati tecnici e storici
  • La posterità

Note

  1. testo tratto dal documento “Maria Valtorta (1897 - 1961) La Vita di Gesù intitolata "Il Poema dell'Uomo-Dio" e gli altri suoi scritti mistici - Compendio ed Esposizione”, pag. 2, paragrafo 3, S.S. Papa Pio XII. Documento firmato da Padre Corrado M. Berti a Roma in data 8 dicembre 1978
  2. L'articolo de L'Osservatore Romano giustifica bene la messa all'Indice con riferimenti ai volumi I e II, che furono pubblicati nel 1956 e nel 1957, quando Pio XII era ancora in vita. Le ragioni della condanna, secondo i censori del Sant'Uffizio, esistevano dunque già a quelle date. Il fatto che abbiano aspettato il 1959 e la pubblicazione dell'ultimo volume per agire, fornisce una prova ulteriore della protezione di Pio XII, favorevole all'opera che aveva letto. I censori, infatti, avrebbero dovuto agire subito, non appena constatate le mancanze.
  3. Vedi per esempio i seguenti capitoli: EMV 174.10 ; EMV 182.6 ; EMV 229.4 ; EMV 273.8 ; EMV 298.1 ; EMV 336.1 ; EMV 352.4 ; EMV 352.17 ; EMV 360.16 ; EMV 378.1 ; EMV 410.7 ; EMV 415.7 ; EMV 418.8 ; EMV 429.4 ; EMV 467.12 ; EMV 468.1 ; etc.
  4. Vedi capitolo del Commiato all'Opera: EMV 652
  5. Una pericope è un gruppo di versi estratti da un testo che formano un'unità o un filo di pensiero coerente, generalmente in un testo sacro.
  6. Corrispondenza con un preciso riferimento evangelico
  7. Ulteriori commenti inclusi in alcuni episodi
  8. Non menzionati nei Vangeli o semplicemente evocati
  9. Tre episodi si riferiscono esclusivamente agli Atti degli Apostoli.
  10. La differenza con le 373 unità narrative dei Vangeli (pericopi) si spiega con il fatto che diversi evangelisti possono riportare lo stesso episodio. Qui si conteggia solo il singolo episodio.
  11. Festa di Santa Zita di Lucca (nella Diocesi di Viareggio) e giorno della beatificazione di Maria Goretti, come specifica Maria Valtorta nella sua corrispondenza (Lettere a Madre Teresa Maria, vol. 2, 30 aprile 1947, p. 94). È il 28 aprile che riceve la 'visione' della Pentecoste, la quale chiude il ciclo messianico e apre quello della Chiesa. In questa 'visione', Gesù parla di Santa Zita (vedi EMV 640)
  12. Lettere a Madre Teresa Maria, vol. 2, 28 aprile 1947, p. 93.
  13. Lettere a Madre Teresa Maria, vol. 2, 30 aprile 1947, p. 98: “Da Roma silenzio. Ormai sono 33 giorni che P. Berti ha scritto dicendo che la pratica era già sul tavolo del S. Pontefice... Ma credo sia una delle molte menzogne”.
  14. vedi: Quadernetti, 2 Luglio 1948
  15. vedi: EMV 10.8
  16. vedi: Gabriele M. Roschini, La Madonna negli scritti di Maria Valtorta, Prefazione dell'Autore
  17. vedi a esempio: EMV 41.3
  18. vedi 'dettato: I Quaderni del 1944, 25 gennaio