Vergini consacrate

Da Wiki Maria Valtorta.
Le compagne della Castità” di Gherardo di Giovanni di Miniato

L'Ordo virginum è una forma di vita consacrata presente nella Chiesa sin dalle origini, quando alcune donne ricevettero la vocazione di vivere per sempre nella verginità, “come spose di Cristo”.

A parte la Beata Vergine Maria, la prima vergine consacrata menzionata nell’opera principale di Maria Valtorta, “L'Evangelo come mi è stato rivelato”, è Annalia, il cui esempio diede origine ad altre vocazioni, se ne ricordano cinque:

Che cos’è la consacrazione della verginità

  • La Beata Vergine Maria, già da bambina, esprime a sua madre Anna il desiderio di consacrarsi nella verginità[2]:

[Dice Maria:] «E allora io pregherò e mi farò vergine per questo».

«Ma sai tu che vuol dire tal cosa?».

«Vuol dire non conoscere amore d’uomo ma solo di Dio. Vuol dire non aver altro pensiero che per il Signore. Vuol dire rimanere bambine nella carne e angeli nel cuore. Vuol dire non avere occhi altro che per guardare Dio, orecchie per udirlo, bocca per lodarlo, mani per offrirsi ostie, piedi per seguirlo veloci, e cuore e vita per darli a Lui». (EMV 7.4)

  • La giovane Annalia, la prima delle vergini consacrate, descrive così la sua aspirazione[3]:

«Che è vivere da angeli. Come tua Madre, mio Signore… come Tu vivi… come vive il tuo Giovanni… I tre gigli, le tre fiamme bianche, le tre beatitudini della Terra, Signore. Sì. Perché io penso che è beatitudine possedere Dio e che Dio sia possesso dei puri. Il puro io credo sia un cielo col suo Dio al centro e gli angeli intorno… Oh! mio Signore! Questo vorrei!… Poco ti ho udito, e poco tua Madre, e il discepolo e Isacco. Altri non ho avvicinato che mi dicessero le tue parole. Ma mi sembra che lo spirito mio sempre ti senta e Tu gli sia maestro… Ho detto, mio Signore…». (EMV 156.5)

  • Gesù, rivolgendosi all’apostolo Filippo, spiega quale sia la missione delle vergini consacrate[4]:

Filippo interviene dicendo: «E mia figlia dici che è stata chiamata da Te? E che farà ora? Io non te la contrasto di certo. Ma voglio sapere, anche per aiutarla, in che è la sua chiamata…».

«Nel portare i gigli di un amore verginale nel giardino di Cristo. Ce ne saranno tante nei secoli avvenire!… Tante!… Aiuole di incensi per controbilanciare le sentine dei vizi. Anime oranti per controbilanciare i bestemmiatori e gli atei. Aiuto a tutte le infelicità umane e gioia di Dio». (EMV 241.3)

  • La Vergine Maria parla delle vergini consacrate, di cui ella stessa suscita le vocazioni[5]:

Maria spiega: «Poco so io pure. Parlavamo fra noi donne e, come spesso avviene, mi interrogavano sul mio voto verginale. Mi interrogavano ancora sul come saranno le vergini future, quali uffici, quali glorie prevedevo per esse. Io rispondevo come so… E per il futuro prevedevo per esse vita di orazione e di consolazione alle sofferenze che il mondo darà a Gesù mio. Dicevo: “Saranno le vergini quelle che sostengono gli apostoli, quelle che laveranno il mondo insozzato vestendolo della loro purezza, di essa profumandolo, saranno gli angeli che canteranno le laudi per coprire le bestemmie. E Gesù ne sarà felice, e grazie darà al mondo, e darà misericordia per queste agnelle sparse fra i lupi…”, e altre cose dicevo.(EMV 370.13)

Le Vergini consacrate nelle altre opere di Maria Valtorta

Cover libro Centro Editoriale Valtortiano

I Quaderni del 1943

15 giugno

Dice Gesù:

«Nella lezione sui sacerdoti ho detto che ti avrei fatto riflettere sui bisogni delle persone consacrate da voti speciali, ma che non sono sacerdoti. Ossia delle vergini chiuse nei monasteri e conventi sparsi per tutto il mondo.

Nella mente dei fondatori questi luoghi avrebbero dovuto essere altrettante case di Betania dove Io, stanco, disgustato, offeso, perseguitato, avessi a trovare ricovero e amore. E avrebbero dovuto essere, sempre nella mente dei fondatori, tante vette dove, in solitudine e in preghiera, le anime pure avrebbero continuato a pregare per gli abitanti del mondo, che lottano e spesso non pregano.

Castità, non solo di carne ma di pensiero e di anima, carità vivissima, preghiera, anzi: orazione continua che le occupazioni non turbano, amore alla povertà, rispetto all’ubbidienza, silenzio esteriore per udire nell’interno la voce di Dio, vocazione al sacrificio, spirito di vera penitenza, ecco le virtù che dovrebbero compenetrare i cuori di tutte le donne che si sono date a Me con voti speciali.

Se così fosse, ogni giorno vi sarebbe un ardere di spirituali incensi e un lavacro di spirituali aromi che purificherebbero la Terra, salendo poi al mio trono. E la triste zizzania del peccato verrebbe a poco a poco distrutta. Perché chi prega ottiene, e se proprio si pregasse fortemente per i peccatori si otterrebbe la loro conversione». (15 giugno 1943)

La storia dell'Ordo virginum

Liturgia delle ore, Monastero Mater Dei di Azille

Dalla Home page del sito www.ordovirginum.org[6]

“L’immagine della Chiesa Sposa di Cristo si presenta nel Nuovo Testamento come efficace icona rivelatrice dell’intima natura del rapporto che il Signore Gesù ha voluto stabilire con la comunità di coloro che credono in Lui.

Sin dai tempi apostolici questa espressione del mistero della Chiesa ha trovato una manifestazione del tutto peculiare nella vita di quelle donne che, corrispondendo al carisma suscitato in loro dallo Spirito santo, con amore sponsale si sono dedicate al Signore Gesù nella verginità, per sperimentare la fecondità spirituale dell’intimo rapporto con Lui e offrirne i frutti alla Chiesa e al mondo.

Nelle donne che accoglievano questa vocazione e vi corrispondevano con la decisione di perseverare nella verginità per tutta la vita, i Padri della Chiesa vedevano riflessa l’immagine della Chiesa Sposa totalmente dedita al suo Sposo. Nel corpo vivo della Chiesa, esse costituivano un coetus istituzionalizzato, indicato con il nome di Ordo virginum.

A partire dal IV secolo l’ingresso nell’Ordo virginum avveniva mediante un solenne rito liturgico presieduto dal Vescovo diocesano. In seno alla comunità riunita per la celebrazione eucaristica, la donna manifestava il sanctum propositum di permanere per tutta la vita nella verginità per amore di Cristo e il Vescovo pronunciava la preghiera consacratoria.

L’impulso di rinnovamento ecclesiale che ispirò il Concilio Vaticano II suscitò interesse anche nei confronti del rito liturgico della consecratio virginum e dell’Ordo virginum.

Il nuovo Ordo consecrationis virginum, promulgato il 31 maggio 1970 dalla Sacra Congregazione per il Culto Divino su speciale mandato di Papa Paolo VI, entrò in vigore il 6 gennaio 1971.

Il propositum delle consacrande viene accolto e confermato dalla Chiesa attraverso la solenne preghiera del Vescovo, il quale invoca ed ottiene per loro l’unzione spirituale che stabilisce il vincolo sponsale con Cristo e a nuovo titolo le consacra a Dio”. (cf. Istruzione “Ecclesiae Sponsae Imago” sull' “Ordo virginum”)

Note