Apostoli
Vedi anche: Settantadue discepoli.
La distinzione tra apostoli (apóstolos in greco significa "inviato", "messaggero") e discepoli è illustrata nei vangeli sinottici. L’apostolo deve essere stato testimone dall'inizio della vita pubblica di Gesù fino alla sua Ascensione al Cielo. Di solito, il nome di apostoli è riservato al gruppo dei Dodici eletti da Gesù, ma a volte vi si aggiungono, in senso più ampio, alcuni discepoli come ad esempio San Paolo, perché fu scelto direttamente da Gesù, e altri discepoli importanti come Apollo[1] e Giunia[2]. Gesù costituì Dodici Apostoli per inviarli in missione, come dice il Vangelo di Matteo[3]:
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.. (Mt 10,1)
La stessa cosa dice il Vangelo di Marco[4]:
“Ne costituì Dodici - che chiamò apostoli -, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni”. (Mc 3,14-15)
I Dodici ricevono il nome di apostoli solo dopo il loro ritiro sul monte, come spiega il Vangelo di Luca[5]:
“In quei giorni egli se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli”. (Lc 6,12-13)
Gli apostoli e i discepoli
Gli apostoli sono strettamente associati al ministero di Gesù, senza però costituire un gruppo esclusivo. Nell'Opera di Maria Valtorta, Gesù invia gli apostoli in missione nel corso del Secondo anno della Vita pubblica[6]:
«Sediamo e prestatemi attenzione. È venuta l’ora della vostra evangelizzazione. Sono a metà circa della mia vita pubblica per preparare i cuori al mio Regno. Ora è tempo che anche i miei apostoli prendano parte alla preparazione di questo Regno. I re fanno così quando hanno deciso la conquista di un regno. Prima indagano e avvicinano persone per sentire le reazioni e lavorarle all’idea che perseguono. Poi estendono l’opera preparatoria con messi fidati, mandati nel paese da conquistare. E sempre più ne mandano finché tutto il paese è noto nelle sue particolarità geografiche e morali. Poi, fatto questo, il re porta a compimento l’opera proclamandosi re di quel luogo e incoronandosi tale. E sangue scorre per fare questo. Perché le vittorie costano sempre del sangue…». (EMV 265.2)
Nel periodo successivo alla Glorificazione di Gesù, Mattia viene eletto apostolo, proprio perché era un compagno della prima ora e perché aveva evangelizzato come discepolo. San Pietro parla al collegio apostolico che si era riunito per scegliere colui che avrebbe preso il posto lasciato da Giuda, e indica quali sono i criteri per operare la scelta:
«Fratelli miei, […] Bisogna dunque che di questi uomini, i quali sono stati insieme con noi per tutto il tempo in cui il Signore Gesù è stato con noi, andando e venendo, a cominciare dal Battesimo da parte di Giovanni fino al giorno in cui di mezzo a noi fu assunto al Cielo, uno sia con noi costituito testimone della Risurrezione di Lui. E occorre farlo con sollecitudine, perché sia presente con noi al Battesimo di Fuoco, del quale il Signore ci ha parlato, onde egli pure, che non ricevette lo Spirito Santo dal Maestro Ss., lo riceva direttamente da Dio e ne sia santificato e illuminato, ed abbia le virtù che noi avremo, e possa giudicare e rimettere e fare ciò che noi faremo, e siano validi e santi i suoi atti.
Io proporrei di scegliere costui fra i fedelissimi fra i fedeli discepoli, quelli che già hanno patito per Lui rimanendogli fedeli anche quando Egli era l’Ignorato dal mondo. Molti di essi vengono a noi da Giovanni Precursore del Messia, animi modellati da anni al servizio di Dio. […] Proponete dunque voi qualche nome fra questi, onde si possa eleggere il dodicesimo apostolo secondo gli usi del nostro popolo, lasciando nelle occorrenze più gravi al Signore altissimo la potestà di indicare, Lui che sa». (EMV 639.4)
Il collegio apostolico propone i nomi di due discepoli, Giuseppe detto il giusto e Mattia, sarà Dio stesso a scegliere il nuovo apostolo:
«Tu, Signore altissimo, Padre, Figlio e Spirito Santo, unico e trino Iddio, che conosci i cuori di tutti, mostra quale di questi due Tu hai scelto a prendere in questo ministero e apostolato il posto dal quale prevaricò Giuda, per andare al posto di lui».
«Maran-atà», fanno coro tutti.
Non avendo dadi o altra cosa con cui tirare la sorte, e non volendo usare denaro per questa funzione, prendono dei sassetti sparsi nel cortile, dei poveri sassolini, tanti di bianchi, tanti di scuri, in numero uguale, decidendo che quelli bianchi sono per Mattia e gli altri per Giuseppe, e li chiudono in una borsa che vuotano da ciò che conteneva, la scuotono e la offrono a Pietro che, tracciato su essa un gesto di benedizione, vi immerge la mano e, pregando con gli occhi al cielo che si è fiorito di stelle, estrae un sasso: bianco come neve. (EMV 639.5)
Mattia è stato il primo apostolo ad essere eletto per successione apostolica, da quel momento gode della pienezza delle prerogative e dell'autorità apostolica. Attraverso la successione apostolica, infatti, i Vescovi di ogni luogo e tempo continuano a tramandare l'autorità conferita da Cristo alla Chiesa e custodiscono e trasmettono il Deposito della Fede cristiana, mantenendo il legame con la primitiva comunità di Gerusalemme[7].
Il Signore ha indicato Mattia per successore di Giuda.
Pietro passa sul davanti della tavola e lo abbraccia «per farlo simile a lui», dice. Anche gli altri dieci ripetono lo stesso gesto fra le acclamazioni della piccola folla.
In ultimo Pietro, dopo esser tornato al suo posto tenendo per mano l’eletto che tiene al suo fianco — così Pietro è ora fra Mattia e Giacomo d’Alfeo — dice: «Vieni al posto che Dio ti ha serbato e cancella con la tua giustizia il ricordo di Giuda, aiutando noi, tuoi fratelli, a compiere le opere che Gesù Ss. ci ha detto di compiere. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia sempre con te».
Si volge a tutti congedandoli… (EMV 639.6)
Se la presenza dei discepoli al seguito di Gesù è attestata nei Vangeli, in particolare nell'episodio dall’abbandono di molti di loro dopo il discorso sul Pane della Vita[8], essi non hanno quell’intimità costante che Gesù ha con i suoi apostoli. È con loro che Gesù celebra l’ultima Cena. Ma mentre tutti gli apostoli fuggono dopo la cattura di Gesù (tranne Giovanni di Zebedeo), le pie donne e alcuni discepoli sono presenti ai piedi della Croce, durante la Passione e Morte di Gesù.
L'autorità degli Apostoli nella Chiesa nascente
Le pie donne annunciano la Resurrezione di Gesù ai Dodici Apostoli, ma non vengono credute[9]. Anche i discepoli di Emmaus corrono dai Dodici Apostoli per annunciargli l'incontro con il Signore risorto, ma nemmeno loro vengono creduti[10]. Gesù stesso rimprovera gli apostoli per la loro incredulità[11]. L'autorità degli Apostoli, voluta da Gesù e da Lui stabilita, è quindi indipendente dalla loro umanità, tanto più che non sono stati ancora confermati dallo Spirito Santo nel giorno di Pentecoste[12].
San Paolo, dopo diversi anni di evangelizzazione, rivolgendosi agli apostoli li chiama “colonne della Chiesa”, un termine che non è riservato solo a San Pietro ma a tutto il gruppo apostolico[13].
La comunità degli apostoli rimane a Gersusalemme fino alla loro dispersione quando, a seguito del mandato affidato da Gesù Risorto, iniziano a diffondere il Vangelo a tutti i popoli del mondo. È la Grande Missione universale affidata agli apostoli, il testamento spirituale di Gesù con il quale si conclude il Vangelo di Matteo[14]:
Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. (Mt 28,19-20)
Secondo le Sacre Scritture
Sono quattro le fonti del Nuovo Testamento che attestano la composizione dei primi 12 apostoli:
Matteo (Mt 10,2-4) | Marco (Mc 3,16-19) | Luca (Lc 6,13-16) | Atti (At 1,13) |
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I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, colui che poi lo tradì. | Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè «figli del tuono»; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì. | Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. | Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo. [Non viene nominato Giuda Iscariota già morto suicida] |
Il caso di San Paolo, Apostolo
All'inizio della sua epistola, San Paolo si presenta ai Romani come «servo di Cristo Gesù» e «apostolo per chiamata», consacrato per annunciare il Vangelo di Dio[15]. Paolo, insieme a Barnaba, infatti, fu consacrato dallo Spirito Santo durante il suo soggiorno ad Antiochia[16]. Ed è la comunità di Antiochia che impone loro le mani. Paolo annuncia per anni un Vangelo ricevuto direttamente per rivelazione[17], ma si preoccupa di farlo convalidare dalle «colonne della Chiesa»[18]. Poco più avanti, nella sua epistola ai Romani, Paolo si attribuisce il titolo di «apostolo delle genti»[19], ossia apostolo per i gentili[20]. Una missione che era stata ufficialmente riconosciuta dalle autorità della Chiesa, sulla base dei frutti prodotti dalla sua evangelizzazione.
Secondo l'Opera di Maria Valtorta
L'aspetto degli Apostoli

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I ritratti dei dodici apostoli sono stati realizzati da Lorenzo Ferri, un artista italiano che ha potuto realizzare alcuni disegni basandosi sulle descrizioni fornite dalla mistica Maria Valtorta e farne validare alcuni direttamente da lei. Le tavole realizzate da questo artista sono state pubblicate nel volume “Valtorta and Ferri” del Centro Editoriale Valtortiano.
L'ordine di chiamata dei Dodici apostoli da parte di Gesù
- Giovanni di Zebedeo, è il primo discepolo di Gesù, l'apostolo prediletto. Galileo di Betsaida, pescatore, celibe.
- Giacomo di Zebedeo (il maggiore), suo fratello. Galileo di Betsaida, pescatore, celibe.
- Andrea di Giona fratello di Simon Pietro. Galileo di Betsaida, pescatore, celibe.
- Simone di Giona (Simon Pietro). Galileo di Betsaida, pescatore, sposato con Porfirea, senza figli.
- Filippo. Galileo di Betsaida, marito di Maria e padre di due figlie che si consacrano al Signore.
- Bartolomeo (Natanaele). Galileo di Cana, marito di Anna, padre di due figli.
- Tommaso detto Didimo (il gemello). Giudeo di Rama, orefice, celibe.
- Simone Zelote amico di Lazzaro di Betania. Giudeo probabilmente di Betania o di Gersusalemme, guarito dalla lebbra, celibe.
- Giuda di Alfeo (detto Taddeo). Giudeo da parte di padre e galileo da parte di madre, nato a Nazaret, è cugino di Gesù, celibe.
- Giuda di Simone di Keriot (l’Iscariota) l'apostolo traditore. Giudeo di Keriot, "funzionario" del Tempio, celibe.
- Giacomo di Alfeo (il minore). Giudeo da parte di padre e galileo da parte di madre, nato a Nazaret, è cugino di Gesù, celibe.
- Matteo detto Levi, il pubblicano. Galileo di Cafarnao, esattore delle tasse, celibe.
Mattia (Tobia). Giudeo di Betlemme, pastore, celibe. Eletto dallo Spirito Santo in sostituzione di Giuda.
Tutti gli apostoli moriranno martiri, secondo la predizione di Gesù[21], eccetto Giuda Iscariota che si toglierà la vita[22].
Formazione e missione degli apostoli
Dopo averli chiamati, uno dopo l'altro, durante il Primo anno della Vita pubblica, Gesù sceglie gli apostoli al termine di un lungo periodo di osservazione e approfitta dei mesi estivi, che per le alte temperature impediscono di fare lunghi viaggi nel territorio della Palestina, per iniziare la loro formazione:
Vedo Gesù con Pietro, Andrea, Giovanni, Giacomo, Filippo, Tommaso, Bartolomeo, Giuda Taddeo, Simone e Giuda Iscariota e il pastore Giuseppe, uscire dalla sua casa e andare fuori Nazaret. Ma nelle immediate vicinanze, sotto un folto d’ulivi. Dice:
«Venite a Me intorno. In questi mesi di presenza e di assenza Io vi ho pesati e studiati. Vi ho conosciuti ed ho conosciuto, con esperienza d’uomo, il mondo. Ora Io ho deciso di mandarvi nel mondo. Ma prima devo ammaestrarvi per rendervi capaci di affrontare il mondo con la dolcezza e la sagacia, la calma e la costanza, con la coscienza e la scienza della vostra missione. Questo tempo di furore solare, che vieta ogni lunga peregrinazione per la Palestina, sarà usato da Me per la vostra istruzione e formazione di discepoli. Come un musico ho sentito ciò che in voi è discorde e vengo a mettervi in nota per l’armonia celeste che dovete trasmettere al mondo, in mio nome. Trattengo questo figlio (e accenna Giuseppe) perché delego a lui l’incarico di portare ai suoi compagni le mie parole, perché anche là si formi un nucleo valido che mi annunci non con il solo annuncio del mio essere, ma con le più essenziali caratteristiche della mia dottrina». (EMV 91.1)
Presso la casa di Gesù a Nazaret, gli apostoli vengono formati alla loro missione apostolica, Gesù gli ammaestra anche tramite semplici esempi:
Gesù parla, piano e con maestà come sempre.
«A che paragonerò la formazione apostolica? Alla natura che ci circonda. Voi vedete. La terra nell’inverno pare morta. Ma dentro ad essa i semi lavorano e le linfe si nutrono di umori, depositandoli nelle fronde sotterranee – così potrei chiamare le radici – per poi averne gran dovizia per le fronde superiori quando è il tempo di fiorire. Anche voi siete paragonabili a questa terra invernale: brulla, spogliata, brutta. Ma su voi è passato il Seminatore ed ha gettato un seme. Presso voi è passato il Coltivatore ed ha fatto gli scassi intorno al vostro tronco piantato nella terra dura, duro e aspro come essa, perché alle radici giungesse nutrimento di umori delle nubi e dell’aria, e lo fortificasse per futuro frutto. E voi avete accolto il seme e lo scasso, perché è in voi buona volontà di fruttificare nel lavoro di Dio». (EMV 93.4)
L'autunno successivo Gesù inizia il periodo di vita comunitaria con gli apostoli[23] ritirandosi presso l'Acqua Speciosa, una proprietà messa a disposizione da Lazzaro di Betania[24]. In questo luogo Gesù compie un importante ciclo di ammaestramenti, dedicati alla spiegazione dei dieci comandamenti, che nell'Opera sono denominati: i discorsi dell'Acqua Speciosa[25].
All'inizio del Secondo anno della Vita pubblica[26] Gesù sale sul monte e, dopo una settimana di ritiro spirituale nella quale gli apostoli fannno esperienza di Dio nel silenzio e nell'umiltà, procede all'elezione apostolica, come raccontato dai Vangeli[27]. Nella sua 'visione' Maria Valtorta descrive gli apostoli che “si siedono quieti come bambini, tutti un poco assorti nel loro mondo interiore e pure attenti a Gesù come non furono mai”[28]. E Gesù parla loro:
«Da oggi non siete più i prediletti discepoli, ma gli apostoli, i capi della mia Chiesa. Da voi verranno, nei secoli dei secoli, tutte le gerarchie della stessa e maestri sarete detti, avendo a Maestro vostro Dio nella sua triplice potenza, sapienza, carità. Non ho scelto voi perché siete i più meritevoli. Ma per un complesso di cause che non necessita voi conosciate ora. Vi ho scelti al posto dei pastori che sono i miei discepoli da quando vagivo. Perché l’ho fatto? Perché così era bene di fare. Fra di voi sono galilei e giudei, dotti e indotti, ricchi e poveri. Questo per il mondo. Acciò non dica che ho preferito una sola categoria. Ma voi non bastereste a tutto quanto c’è da fare. Né ora, né poi». (EMV 165.8)
Tra la chiamata del primo apostolo Giovanni di Zebedeo e l'elezione dei Dodici apostoli trascorre circa un anno, si tratta di un periodo che occupa un terzo dell'intera vita pubblica di Gesù, secondo Maria Valtorta. Uno degli ammaestramenti sulla misericordia che Gesù impartisce agli apostoli, avviene nel corso del Terzo anno della Vita pubblica[29], in risposta ad alcune obiezioni circa il perdono concesso alla donna adultera che stava per essere lapidata, riportato nel Vangelo di San Giovanni[30]. Il Signore esorta i suoi apostoli a trovare il giusto equilibrio tra il rigore e la misericordia per quando saranno chiamati a svolgere il loro ministero:
«Ricordatevelo per quando sarete i maestri delle anime. Due cose è essenziale avere per poter essere veri maestri e degni di essere maestri. Prima cosa: una vita austera per se stessi, di modo da poter giudicare senza le ipocrisie di condannare negli altri ciò che a noi si perdona. Seconda: una paziente misericordia per dare modo alle anime di guarire e di fortificarsi. Non tutte le anime guariscono istantaneamente dalle loro ferite. Alcune lo fanno per successive fasi, e talora lente e soggette a ricadute. Cacciarle, condannarle, impaurirle non è arte di medico spirituale. Se le cacciate da voi, torneranno per rimbalzo a gettarsi fra le braccia dei falsi amici e maestri. Aprite le vostre braccia e il vostro cuore, sempre, alle povere anime. Che esse sentano in voi un vero e santo confidente, sulle cui ginocchia non si vergognano di piangere. Se voi le condannate privandole degli aiuti spirituali, sempre più le farete malate e deboli. Se voi le impaurite di voi e di Dio, come potranno alzare gli occhi a voi e a Dio?». (EMV 495.3)
Un gruppo volutamente imperfetto
Citazioni di Gesù sulla scelta dei suoi apostoli:
- «Cosa siete voi? Uomini di ogni classe sociale, e di ogni età, e di ogni luogo. Ho preferito prendere coloro che sono vergini di dottrine e cognizioni, perché più facilmente in essi penetrerò con la mia dottrina, ed anche perché – essendo voi destinati ad evangelizzare coloro che saranno nell’assoluta ignoranza del Dio vero – voglio che, ricordando la loro primitiva ignoranza di Dio, non ne abbiano sdegno e con pietà li ammaestrino, ricordando con quanta pietà Io li ho ammaestrati. […] Ecco: fratelli. Voglio che tali vi chiamiate e tali vi vediate. Voi siete come una famiglia sola. […] Siate uniti. Amatevi. Amatevi per aiutarvi. Amatevi per insegnare ad amare». (EMV 91.2)
- «Anche voi siete paragonabili a questa terra invernale: brulla, spogliata, brutta. Ma su voi è passato il Seminatore ed ha gettato un seme. […] E voi avete accolto il seme e lo scasso, perché è in voi buona volontà di fruttificare nel lavoro di Dio». (EMV 93.4)
- «No. Non piangete, o voi migliori. Non piangete. Io non vi porto rancore, né sono intransigente per vedervi così tardi. Siete appena presi e non posso pretendere che siate perfetti. Ma non lo pretenderò neppure fra anni, dopo aver detto cento e duecento volte le stesse cose inutilmente. Anzi, udite, fra anni sarete, almeno alcuni , meno ardenti di ora che siete neofiti. La vita è così… l’umanità è così… Perde lo slancio dopo il primo balzo. Ma (Gesù si alza di scatto) ma Io vi giuro che Io vincerò. Depurati per natural selezione, fortificati da soprannaturale mistura, voi migliori diverrete i miei eroi. Gli eroi del Cristo. Gli eroi del Cielo. La potenza dei Cesari sarà polvere rispetto alla regalità del vostro sacerdozio. Voi, poveri pescatori di Galilea, voi ignoti giudei, voi, numeri fra la massa degli uomini presenti, sarete più noti, acclamati, venerati di Cesare e di tutti i Cesari che ebbe e avrà la Terra. Voi noti, voi benedetti in un prossimo futuro e nel più remoto dei secoli, sino alla fine del mondo». (EMV 98.9)
- «Il mio Collegio deve rappresentare il mondo, e nel mondo non tutti sono angeli e non tutti sono della tempra di Pietro e Andrea. Se scegliessi tutte le perfezioni, come potrebbero le povere anime malate osare sperare di divenire mie discepole?» (EMV 101.3)
- «Tutto si può mutare, se si vuole. E infatti Io di pusillanimi, di rissosi, di usurai, di sensuali, di increduli feci dei martiri e dei santi, degli evangelizzatori del mondo. Solo colui che non volle non mutò». (EMV 548.22)
- «Gli apostoli e Giuda. Ecco i due esempi opposti. I primi, imperfettissimi, rozzi, ignoranti, violenti, ma con buona volontà. Giuda, dotto più della maggioranza di essi, raffinato dalla vita nella capitale e nel Tempio, ma di mala volontà. Osservate l’evoluzione nel Bene dei primi, la loro ascesa. Osservate l’evoluzione del secondo nel Male e la sua discesa». (EMV 652.VI)
I loro mestieri
Per gli apostoli la cui professione non è definita, occorre ricercare in questa frase di Gesù, pronunciata nel Primo anno della Vita pubblica di Gesù[31], quando né Giacomo di Alfeo né Matteo (Levi) il pubblicano (esattore delle tasse) erano ancora stati chiamati:
- «tanto voi pescatori umili e senza cultura, come voi che siete mercanti o figli di mercanti, ufficiali o figli di ufficiali, ricchi o figli di ricchi […] » (EMV 91.2)
E in questa:
- «Fra voi sono dei pescatori, dei possidenti di terra, più d’uno che ha un’officina, e lo Zelote che aveva un servo. Orbene. Quando i garzoni della barca, o gli uomini che come servi vi aiutavano nell’uliveto, vigneto, o fra i campi, o gli apprendisti dell’officina, o semplicemente il servo fedele che curava la casa e la mensa, finivano i loro lavori, voi vi mettevate forse a servirli?» (EMV 422.7)
Dal più anziano al più giovane di età
Maria Valtorta, beneficiaria delle 'visioni', stima l'età del personaggio in base all'aspetto, eccetto quando si tratta di un'informazione fornita direttamente da uno dei personaggi.
- Bartolomeo (Natanaele), il più anziano degli apostoli.
- Simone Zelote, tra i più anziani degli apostoli.
- Filippo, della stessa età di Pietro.
- Pietro (Simone), pare dai 45 anni in là[32].
- Matteo (Levi), “già anzianotto, su per giù come Pietro”[33].
- Andrea, più giovane del fratello Pietro, sui 40 anni[34].
- Tommaso, più o meno 38 anni.
- Giacomo di Zebedeo, circa trent'anni.
- Giacomo di Alfeo, “Giacomo e Giuda sono di poco più vecchi di Gesù”[35].
- Giuda di Alfeo (Taddeo), Sembra sui trent’anni[36].
- Giuda di Keriot, poco più che ventenne.
- Giovanni di Zebedeo, era il più giovane del gruppo apostolico, circa 20 anni.
Suddivisione per gruppi
I fratelli
Ci sono tre gruppi di fratelli (anziché due, come indicato espressamente nei Vangeli):
- Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo di Betsaida e di Maria Salome.
- Simone e Andrea, i figli di Giona, probabilmente deceduto e di madre non menzionata.
- Giacomo e Giuda, i figli di Alfeo (fratello di San Giuseppe) e di Maria di Alfeo figlia di Cleofa.
Le coppie
Tre apostoli sono sposati: Simon Pietro con Porfirea; Filippo con Maria; Bartolomeo (Natanaele) con Anna.
I luoghi di origine
- 7 Galilei: Giovanni e Giacomo di Zebedeo - Simon Pietro e Andrea di Giona - Filippo e Bartolomeo - Matteo (Levi).
- 3 Giudei : Tommaso - Simone Zelote - Giuda di Keriot. Giuda verrà sostituito da Mattia, un altro Giudeo.
- 2 Giudeo-Galilei: Giacomo e Giuda di Alfeo (nati da madre Galilea e padre Giudeo).
Passaggi chiave
La scelta degli apostoli
- Giovanni di Zebedeo: «È il mio prediletto? Sì»[37].
- «so quel che valete […] Io vi ho scelto. Non voi»[38].
- Le ragioni della scelta degli apostoli e dei discepoli[39].
- Elezione dei Dodici apostoli, sul monte Arbela, vicino a Tiberiade[40]
- La missione dell'apostolo e quella del discepolo[41].
Missione degli apostoli
- Gli apostoli furono umiliati dal loro tradimento di Cristo. In quel momento, tutti i rami dell'umanità corrotta presero il sopravvento in loro e di nuovo tutto ciò che turba l'uomo li colse, li scosse e li eccitò. Capirono allora che il fatto di essere diventati diversi non era merito loro, ma era dovuto al fatto che erano stati con Gesù.[42]
- «Compito di apostoli e di discepoli sarà sempre quello dei sacerdoti e leviti di Ezechia: praticare il culto, abbattere le idolatrie, purificare i cuori e i luoghi, predicare il Signore e la sua Parola»[43].
- La diffusione degli apostoli in tutte le nazioni è per fare nuovi discepoli di Cristo[44].
- «L'uomo può credere all'uomo, all'uomo che vede. È difficile all'uomo, tanto decaduto, credere a Dio che non vede. […] Ma quando voi, trasformati in maestri, sarete come esempio, come testimonianza, come lievito fra gli uomini, essi non potranno più dire: "Sono dei discesi fra gli uomini e noi non li possiamo imitare". Dovranno dire: "Sono uomini come noi"»[45].
- «Chi siete voi? I miei continuatori. Sì. Lo siete nonostante il vostro smarrimento. Che dovete fare? Convertire il mondo a Cristo. Convertire! È la cosa più delicata e difficile, amici miei»[46].
Qualità morali e spirituali necessarie per essere apostolo
- Seguire Gesù come apostoli[47].
- «A cosa si può paragonare la formazione apostolica?»[48]
- «La furbizia dell'apostolo è la buona grazia, l'arma la costanza, la riuscita l'esempio e la preghiera per i convertendi»[49].
- Requisiti spirituali per essere apostolo[50].
- Formazione degli apostoli: Gesù li porta in ritiro spirituale sul Monte Arbela prima della chiamata definitiva[51].
- Questo episodio, che inaugura il discorso della montagna, tratta in generale della spiritualità per l'apostolato degli apostoli e dei discepoli[52].
Da altre opere di Maria Valtorta
I Quaderni del 1944
Scrive Maria Valtorta:
«Era tutto il giorno che io vedevo il collegio apostolico […] Ora le dico come ho visto». I Quaderni del 1944, 2 gennaio [53]
segue una descrizione dei dettagli fisici e morali degli apostoli.
Aspetti salienti
Negli Atti degli Apostoli, Giuda Taddeo è definito come “figlio di Giacomo”[54], cosa che contraddice Maria Valtorta, la quale lo considera non “figlio” ma “fratello” di Giacomo di Alfeo (e cugino di Gesù). Va notato che la filiazione con un Giacomo, del resto totalmente sconosciuto, è una traduzione interpretativa, poiché la Vulgata dice “Iudas Iacobi”, che si traduce come “Giuda di Giacomo”, con la possibilità di interpretarlo validamente sia come “figlio di Giacomo” oppure come “fratello di Giacomo”, cosa che Maria Valtorta fa propria. Del resto, nella sua epistola, Giuda si presenta proprio come «servo di Gesù Cristo e fratello di Giacomo»[55]. Giacomo di Alfeo era Vescovo di Gerusalemme e cugino del Signore[56].
Note
- ↑ Atti 19,1
- ↑ Rm 16,7
- ↑ Mt 10,1
- ↑ Mc 3,14-15
- ↑ Lc 6,12-13
- ↑ nel secondo periodo di 4 mesi
- ↑ Compendio Catechismo Chiesa Cattolica: §176
- ↑ Gv 6,66
- ↑ Lc 24,9-11
- ↑ Mc 16,12-13
- ↑ Mc 16,14
- ↑ At 2,1-4
- ↑ Gal 2,9
- ↑ Mt 28,19-20
- ↑ Romani 1,1
- ↑ Atti 13,2
- ↑ Gal 1,12
- ↑ Gal 2,9
- ↑ Romani 11,13
- ↑ i popoli pagani
- ↑ EMV 347.4
- ↑ EMV 605
- ↑ Gv 3,22
- ↑ EMV 117
- ↑ vedi: EMV 119; EMV 120; EMV 121; EMV 122; EMV 123; EMV 125; EMV 126; EMV 128; EMV 130; EMV 131
- ↑ nel primo periodo di 4 mesi
- ↑ Mt 10,1 - Mc 3,13 - Lc 6,12
- ↑ EMV 165.5
- ↑ nel terzo periodo di 4 mesi
- ↑ Gv 8,3-11
- ↑ nel secondo periodo di 4 mesi
- ↑ I Quaderni del 1944, 2 gennaio
- ↑ EMV 95.3
- ↑ I Quaderni del 1944, 2 gennaio
- ↑ EMV 38.8
- ↑ I Quaderni del 1944, 2 gennaio
- ↑ EMV 49.11
- ↑ EMV 55.4
- ↑ EMV 91
- ↑ Mt 10,1-4 - Mc 3,13-19 - Lc 6,12-16.
- ↑ EMV 165.8
- ↑ EMV 136
- ↑ EMV 165.8
- ↑ EMV 221
- ↑ EMV 498.5
- ↑ EMV 627.15
- ↑ EMV 65
- ↑ EMV 93.4
- ↑ EMV 97.2
- ↑ EMV 98
- ↑ EMV 164
- ↑ EMV 169
- ↑ (lo stesso giorno, ore 23)
- ↑ Atti 1,13
- ↑ Giuda 1,1
- ↑ Marco 6,3